Spiagge vuote in Italia: Alessandro Gassmann contro il caro ombrellone, la ministra Daniela Santanchè respinge l’allarmismo.
Secondo Vittorio Feltri, tra spiagge vuote e ombrelloni sempre più costosi, la parola ferie equivale alla “definizione è follia”. Un’osservazione che sembra descrivere bene il clima di questa estate: da un lato Alessandro Gassmann accusa i gestori di aver esagerato con il caro ombrellone, dall’altro la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, respinge l’idea di una crisi e invita a interpretare i cambiamenti come un’evoluzione del settore. Nel mezzo, consumatori e operatori si scambiano accuse su prezzi, consumi ridotti e calo delle presenze.

Caro ombrellone e spiagge vuote: l’accusa di Alessandro Gassmann
Le spiagge italiane, nei mesi di giugno e luglio, si sono riempite solo nei weekend, restando semivuote durante la settimana. Gli operatori parlano di un calo medio delle presenze tra il 20% e il 30%, con consumi minimi nei bar, ristoranti e servizi di noleggio.
Le associazioni dei consumatori attribuiscono il fenomeno al caro ombrellone, come riportato da Rai News, mentre Alessandro Gassmann sui social si chiede: “Forse avete un po’ esagerato con i prezzi e la situazione economica del paese spinge gli italiani a scegliere una spiaggia libera?“.
I gestori respingono le accuse. Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, ricorda di aver chiesto “non aumentare le tariffe, ma di prevedere al massimo adeguamenti contenuti, per venire incontro alle difficoltà delle famiglie“. Il rallentamento, secondo lui, è legato alla riduzione del potere d’acquisto e alla flessione del turismo straniero europeo, condizionato da uno scenario internazionale instabile.
Dal canto suo, il presidente di Fiba, Maurizio Rustignoli, definisce “superficiale e fuorviante” parlare di aumenti esorbitanti, sottolineando che, dove presenti, si attestano sul 4-5%, con prezzi standard tra i 18 e i 30 euro al giorno.
Consumi in calo e la replica della ministra Santanchè
I dati delle associazioni di categoria confermano un quadro disomogeneo: il Sib segnala un aumento del 20% a giugno rispetto al 2024, ma una riduzione media del 15% a luglio, con picchi del 25% in Calabria ed Emilia Romagna.
Fiba Confesercenti parla di un calo tra il 25% e il 30% nelle presenze complessive dei due mesi. Dal fronte dei consumatori arrivano denunce di costi “da salasso“, come la tenda imperiale del Twiga a 1.500 euro al giorno o l’area exclusive del Cinque Vele Beach Club di Pescoluse a 940 euro il 16 agosto. L’Unione Consumatori segnala rincari del 3,7% a luglio per stabilimenti balneari, piscine e palestre, mentre i pacchetti vacanza hanno toccato il +16,1%.
Sul caso è intervenuta Daniela Santanchè, definendo “allarmistico e fuorviante” parlare di crisi del turismo di agosto. La ministra sottolinea che l’Italia, nei primi due mesi estivi, è stata “al top del mercato turistico mediterraneo” sia per tasso di saturazione che per competitività dei prezzi, con tariffe medie più basse rispetto a Grecia e Spagna.
Secondo l’esponente del governo, il turismo “sta cambiando” e sempre più viaggiatori scelgono i “mesi di spalla“, un fenomeno che può allungare la stagione e aprire nuove opportunità per il settore.